giovedì 17 novembre 2011

Giorico corre

Se qualcuno aveva dei dubbi sulle qualità da talent scout di wannabe è ora che prenda in considerazione l'idea di seguire un altro sport;
quello che Xanax ha recuperato dai tavoli da poker e corteggiato a lungo durante l'estate scorsa non è soltanto un puntuale spedizioniere di formazioni, ma anche un eccellente scopritore di talenti.
Era grande lo scetticismo dei non addetti ai lavori, Faddish su tutti lo definiva "un incostante che si sarebbe stufato più in fretta che durante una carriera a Football Manager", ma quello che sta facendo il manager torinese per la società e per il futuro della prima squadra è davvero apprezzabile.
L'ultima sorpresa regalata da "Bruce"(questo uno dei soprannomi a lui affibiati negli anni) si chiama Daniele Giorico, centrocampista metronomo (CT C)fortemente voluto in fase di draft, che sta dispensando grandi prestazioni e ha richiamato su di sè l'attenzione di svariati club delle serie superiori.
Una notizia uscita ieri su tuttomercatoweb.com avvicina Daniele all'Albinoleffe, società da sempre improntata ad un calcio fatto di giovani e che vanta ottimi rapporti con il Cagliari detentore del cartellino. Che sia la svolta per carriera di Giorico? Questo lo vedremo, intanto godiamoci la speranza che almeno qualcuno dei 30 milioni spesi per rifare la rosa primavera stia cominciando a generare interessi.

in foto: Daniele Giorico, metronomo del Treviso

1 commento:

  1. Sinceramente ero scettico anche io quando il presidente Xanax mi offrì questa nuova avventura, ma per uno abituato a mangiare pane nutella e calcio fin da bambino, non è stato così difficile buttarsi in questa sfida.

    Fa piacere ricevere complimenti, ma come direbbe qualcuno "cat in the sac" Abbiamo molto da lavorare e la strada è ancora lunga e in salita, ma come dissi all'inizio, il traguardo non è impossibile.

    Ringrazio la società perchè mi è sempre vicina e mi da fiducia e tutti i mezzi a disposizione per fare bene; mica roba da poco, senza fiducia di questi non si va da nessuna parte, ma bisogna lavorare lavorare lavorare

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